La nuova amministrazione comunale ha deciso di mandare all’aria il progetto di riqualificazione delle ex carceri che prevedeva: La nuova amministrazione guidata dalla sindaca Claudia Taccolini, ha confermato nel D.U.P. (Documento Unico di Programmazione), approvato nel recente consiglio comunale, di voler procedere invece alla realizzazione di “spazi sociali” non ancora ben definiti, nè nelle forme nè nei contenuti e nemmeno nelle modalità di realizzazione e di finanziamento. La stessa mancanza di chiarezza la troviamo, purtroppo, riservata da questa amministrazione anche per la Stazione dei Carabinieri la cui presenza a Lovere risale ai tempi dell’Unità d’Italia ed ancor prima, con la Gendarmeria, al governo francese ed a quello austriaco. Infatti l’interpellanza presentata dai consiglieri de L’Ago di Lovere nell’ultimo consiglio comunale sul futuro di palazzo Angelini ha ottenuto dall’attuale maggioranza risposte alquanto vaghe e aleatorie, prive soprattutto di una visione d’insieme e complessiva, anche territoriale, per questo palazzo di proprietà comunale. Anche l’intervento di 40.000 euro per realizzare una tettoia, preannunciato dalla sindaca nell’intervista ad una TV locale, appare il classico pannicello caldo e quindi alla fine ininfluente. Insomma una galassia nebulosa nella quale fluttuano, ciascuna però seguendo la propria orbita, parole generiche ed evanescenti quali “spazi intergenerazionali”, senza mai individuare scopi precisi per gli ultimi tre interi piani delle ex carceri che hanno una superficie complessiva di 1.200 metri quadrati. È per questo che siamo fortemente preoccupati per il futuro di Palazzo Angelini che ha invece assolutamente ed urgentemente bisogno di interventi strutturali e manutentivi radicali e con costi proporzionali all’entità degli interventi per affrontare i quali l’amministrazione de L’Ago si era già attivata. Invece di vedere realizzarsi un intervento di rigenerazione urbana di tutto il Palazzo, così come previsto dal progetto, temiamo che i Loveresi ed i visitatori, che raggiungono sempre più numerosi il nostro paese, dovranno vedere questo immobile ancora nelle attuali condizioni, scadenti ed imbarazzanti, e nessuno sa per quanto tempo. A seguito di questa scelta senza alcuna lungimiranza, né valenza culturale e tantomeno rispettosa della storia millenaria di Lovere, la sindaca Taccolini e l’attuale amministrazione dovranno restituire al Pirellone il contributo di circa due milioni di euro già iscritto regolarmente al bilancio comunale; tale finanziamento, richiesto ed ottenuto dall’amministrazione de L’Ago, è sempre stato finalizzato da Regione Lombardia, fin dalla sua concessione, esclusivamente per la realizzazione dei due musei. Avete letto bene! In un tempo in cui ottenere contributi a fondo perduto, fra l’altro cospicui come questo, è impresa tutt’altro che semplice, Lovere dovrà restituire a Milano questa ingente somma entro pochi mesi mentre il progetto, già approvato e pagato, subito dopo diverrà carta straccia. Volentieri vorremmo essere smentiti, ma il velleitario tentativo annunciato dalla maggioranza di interloquire con Regione Lombardia per ottenere un cambio di destinazione d’uso della somma, dubitiamo fortemente che avrà esito positivo e non potrà di certo essere utilizzato da Lovere Domani come pretesto auto assolutorio per i circa due milioni di euro restituiti. Inoltre, ed in più, in seguito a questa scelta i preziosi reperti rinvenuti nelle varie campagne di scavo della necropoli romana, che hanno permesso di ricostruire questa parte importantissima di quattro secoli della nostra storia (I-IV sec. d.C.), verranno sepolti definitivamente in qualche magazzino della Soprintendenza a Brescia e a Milano. Il risultato finale, pessimo ed amaro per Lovere e tutto il nostro territorio, sarà quello che questi preziosi reperti saranno nuovamente sottratti alla vista delle future generazioni, proprio quando da questo Ente superiore l’amministrazione de L’Ago aveva ottenuto, per la prima volta, il parere favorevole affinché gli stessi rimanessero a Lovere. E per sapere quanto preziosi, esclusivi e numerosi siano questi reperti, basta riferire quello che la Soprintendenza ha sempre sostenuto, cioè che quella di Lovere è una delle necropoli di epoca romana più importanti del nord Italia. In tale modo reperti, la cui denominazione scientifica assegnata dagli Archeologi porta il nome del nostro paese, come per esempio il “boccale tipo Lovere” oppure il “pugnale tipo Lovere” perché rinvenuti proprio nella nostra necropoli per la prima volta ed in diversi esemplari, resteranno ancora nell’anonimato invece che diventare motivo di richiamo e di promozione attraverso l’allestimento di sale espositive; sì, quelle stesse oggi negate proprio dall’amministrazione comunale di Lovere, nome per cui sono noti in tutto il mondo ed in ogni Università. Insomma “oltre la siepe” delle elezioni, ecco “il buio” culturale di Lovere Domani che stende su tutto il territorio un velo di raggelante oscurantismo scientifico, storico, archeologico, culturale, didattico, divulgativo e promozionale, passando come un rullo compressore per disperdere il patrimonio di vita che i Loveresi di duemila anni fa avevano lasciato ai Loveresi di oggi. Non c’è proprio che dire! Un pessimo inizio anche per il nuovo assessore alla cultura Marco Bonomelli che, girandogli le spalle, rinuncia alla gestione di una ricchezza senza eguali, per di più servita su un piatto d’argento. Senza considerare la figura, davvero barbina, che il nostro paese verrà a subire con la Sovrintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Milano, di Bergamo e Brescia. L’unica giustificazione che ci diamo è che evidentemente gli attuali amministratori non siano coscienti che si stanno assumendo la paternità di una decisione per diversi aspetti “storica” che inciderà pesantemente e per sempre su molti aspetti della nostra Comunità. A causa della loro scelta scriteriata l’associazione Amici del Museo civico di Scienze naturali dovrà rinunciare alla nuova sede espositiva che avrebbe permesso a tutti gli studiosi volontari di dare degno risalto al loro trentennale lavoro di ricerca, catalogazione, studio e divulgazione rivolto agli adulti, ai bambini e alle scuole di tutta la Lombardia. A seguito di questa scelta della nuova amministrazione comunale gli uomini dell’Arma dei Carabinieri della Stazione di Lovere si vedranno privati di una struttura efficiente, moderna, al passo con i tempi, in grado di garantire loro migliori condizioni di lavoro e di valorizzare il loro impegno e la loro professionalità, con il serio rischio di un loro trasferimento altrove. La nuova funzione dalle importanti valenze culturali e territoriali che L’Ago di Lovere aveva previsto per l’intero Palazzo Angelini, comprensiva della ristrutturazione anche …
Leggi tutto “PALAZZO ANGELINI? …. TUTTO ALL’ARIA”