Che i nuovi amministratori di Lovere domani non fossero dei grandi visionari, lo si era già intuito dai primi passi incerti. Ma ridimensionare il Borgo della Luce, un progetto che ha portato questo piccolo paese sotto i riflettori della scena internazionale, è un colpo basso per Lovere, per le sue attività commerciali, di ristorazione, di soggiorno e per tutta la capacità di promuovere il nostro paese. Un progetto che ha richiesto anni di impegno e che ha reso Lovere un modello di rinascita culturale, ora rischia di essere sminuito da un’amministrazione incapace di comprendere la portata e la gravità per Lovere di ciò che sta facendo e che, soprattutto, dimostra una completa ignoranza, generata anche da una buona dose di presunzione, di alcuni concetti ed aspetti fondamentali, quando si vuole amministrare un paese, che invece sono sempre stati ben presenti e raggiunti nei 15 anni di governo de L’Ago di Lovere. Tutti hanno potuto già constatare che Lovere domani, evidentemente presa da una furia iconoclasta covata da anni (basta leggersi gli articoli scritti negli anni scorsi), ha subito decurtato di un intero mese l’edizione estiva che si era trovata già bell’e preparata e finanziata. Come se ciò non bastasse abbiamo letto che l’edizione invernale del Borgo della luce verrà attivata a spizzichi e bocconi, cioè non in tutto il paese contemporaneamente, ma a macchia di leopardo. Così in un colpo solo Lovere domani, ritenendo di fare il bene del paese, affonda definitivamente concetti e traguardi faticosamente perseguiti e raggiunti dalle tre amministrazioni de L’Ago. Ci riferiamo a concetti quali promozione contemporanea di tutta Lovere, unità e contemporaneità dell’attrattiva e degli eventi tra lungolaghi-piazza del Porto e Centro storico – Borgo antico, ci riferiamo a destagionalizzazione del turismo, prima limitato a tre mesi estivi ed oggi praticamente esteso a tutto l’anno ed a ogni giorno della settimana, ci riferiamo all’indotto economico del paese con la tenuta complessiva del settore commerciale, rispetto all’arretramento di quello di alcuni paesi vicini a noi, all’aumento delle strutture ricettive e di pubblici esercizi con salvaguardia ed incremento dell’occupazione generale. Per non parlare della scelta di coinvolgere esclusivamente artisti locali, a detta della maggioranza fatta anche per mancanza di tempo, ma da giugno a fine novembre ci sono ben sei mesi di tempo!!! Fatto in linea di principio apprezzabile voler valorizzare i talenti del territorio ma, secondo noi, alquanto rischioso e presuntuoso farlo in questo modo e pensare di poter mantenere la stessa eco mediatica e attrattività, senza il contributo di artisti di fama internazionale che finora hanno dato grande visibilità al progetto. Tanto più che, pare di capire, alcuni di essi hanno declinato l’invito. Al nuovo assessore alla Cultura Marco Bonomelli ricordiamo che la prima domanda da porsi quando si amministra ed a cui dare risposta prima di fare una scelta non è “mi piace o non mi piace, è bello od è brutto”, ma è cui prodest, a chi interessa…, cioè a chi dà beneficio. Di sicuro questa scelta non andrà a beneficio di Lovere. Anzi la destrutturazione, già operata, del “Borgo della luce” lo trasformerà da evento a risonanza nazionale ed internazionale a mero interesse locale. Di certo non più in grado, come successo gli scorsi anni nelle diverse edizioni, di far organizzare ad Agenzie turistiche del Centro Italia (Cesenatico, Fano, Perugia) viaggi a Lovere con pernottamento, oppure da suscitare interesse a Dublino ed Inghilterra, tale da chiedere un sopralluogo a Lovere, come accaduto due anni orsono ed un mese fa. Altro che turismo alla mordi e fuggi come beffardamente è stato recentemente scritto, lasciando intendere, non troppo velatamente, che il turismo di questi anni a Lovere è stato così. All’anonimo autore dell’espressione consigliamo di andare a vedere i dati degli arrivi e dei pernottamenti di Lovere negli ultimi 15 anni. Non vorremmo mai che questa scelta fosse la conferma che il nuovo gioco che questa amministrazione intende far giocare ai Loveresi è il gioco dell’Oca ed il film che più spesso vedremo proiettato sarà Ritorno al Passato. Ed intanto le nomine nei numerosi Enti e quelle delle Commissioni comunali languono, paralizzando di fatto la programmazione. E meno male che tre giorni dopo le elezioni la sindaca aveva scritto e detto che erano pronti ad assumersi l’amministrazione di Lovere!!! E intanto, a quattro mesi dalle elezioni, i Loveresi ricominciano a sentirsi dire il ritornello che non udivano da 15 anni che recita: “Non si fa perché non ci sono i soldi”. Infatti a questa bufala gli amministratori de L’Ago non hanno mai creduto ed hanno sempre detto: “I soldi non sono finiti, bisogna solo essere capaci di andare a cercarli e trovarli dove sono andati a finire”. Non dimentichiamo che il Borgo della Luce non era un’iniziativa improvvisata. Era un progetto finanziato dalla Regione Lombardia, che aveva riconosciuto il suo valore artistico, culturale e turistico su scala regionale e internazionale che ha trasformato il paese in un centro di attrazione culturale e turistico. In questi anni, nonostante la crisi, il turismo è cresciuto esponenzialmente, portando benefici economici tangibili e dimostrando che la cultura può essere motore di sviluppo. Ma per la nuova amministrazione sembra che tutto questo non conti, conta solo smantellare tutto ciò che era stato costruito con fatica. La cosa più triste è che dietro a tutto questo c’è solo una colossale mancanza di lungimiranza. Con tutta la retorica del “cambiamento” e della “novità”, la giunta attuale dimostra solo di non saper cosa fare. Dicono di voler portare idee nuove del tipo videomapping, tecnica già presa in considerazione dalla nostra amministrazione e scartata per i costi proibitivi, improponibili per Lovere, necessari a realizzare “progetti di ampio respiro e non limitati a pochi metri quadrati di superfice”. L’Ago di Lovere si oppone a questa politica miope e priva di coraggio perché il nostro paese non può permettersi di tornare indietro. Intraprendere questa nuova rotta sarebbe un passo verso l’irrilevanza. Il futuro del paese non può essere sacrificato sull’altare di un provincialismo che ci riporterebbe all’anonimato. Riteniamo che i cittadini di Lovere meritino …
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